Lui & Lei
Alex... "Appuntamento Al Buio...'"
di xNemesi
18.05.2023 |
2.807 |
6
"La città è semi deserta, bella e misteriosa con i suoi vicoli e i suoi loggiati coperti..."
Miles Davis - So Whathttps://www.youtube.com/watch?v=zqNTltOGh5c
Piove e fa freddo…
L’inverno sembra aver vinto la sua ultima battaglia contro una primavera appena iniziata.
Intorno a me, mille altre persone chiuse nelle loro scatolette di metallo, urlano e si attaccano ai clacson nel traffico delirante di una Milano impazzita.
La mia mente è altrove.
Una donna di cui conosco solo un nome e la voce mi aspetta per un incontro al buio.
Le nostre vite si sono incrociate per caso, le nostre parole si sono scambiate confidenze e desideri segreti mai confessati. Desideri che forse abbiamo nascosto anche a noi stessi.
Mentre guido verso una città che poco conosco, ripenso alle nostre parole, sono eccitato e un po' impaurito al tempo stesso. Ci sono mille domande a cui cerco risposta che mi riempiono la mente, sono quelle che sto cercando?, o è solo la probabile promessa di un incontro “di puro sesso” con una donna con cui ho condiviso sino ad oggi solo piccoli frammenti di noi?
Le indicazioni su dove raggiungerla sono chiare anche se nonostante tutto riesco come sempre a perdermi. Lascio la macchina in un parcheggio, la chiamo, sono arrivato.
Lei mi guida con la sua voce calda verso il luogo dell’appuntamento.
La città è semi deserta, bella e misteriosa con i suoi vicoli e i suoi loggiati coperti.
Cammino goffamente sotto la pioggia, ho dimenticato come sempre l’ombrello in macchina. Il rumore delle mie scarpe sulle piccole pietre del selciato, amplifica all'unisono il battito del mio cuore che da qualche minuto ha iniziato a fare i capricci.
Mi fermo e respiro profondamente per riprendere il controllo, la vedo in fondo alla piazza deserta. Rimane ferma immobile a guardarmi, sotto il suo ombrellino colorato.
E’ Lei che fa il primo passo venendo verso di me e ne sono contento, ora riesco finalmente a vedere il suo viso e il suo sorriso che spazza via tutte le mie ansie.
Una piccola presentazione, un leggerissimo bacio sulle guance, vedo i suoi occhi bellissimi, sento il suo profumo.
Mi porta in piccolo locale. Un segreto ritrovo di amanti protetto da un labirinto di vicoli,
L’alcol che stiamo bevendo ci scalda e aiuta le nostre parole a diventare più audaci.
I nostri sguardi si cercano sempre più spesso, poi le mani, infine le nostre bocche.
Le altre persone del locale non ci sono più, la piazza, la città non esiste più, ci siamo solo io e lei. Parliamo, ci raccontiamo le nostre storie e quando ride, i suoi denti bianchi si trasformano in piccole farfalle colorate che prendono il volo.
Le lancette volano impazzite, occorre salutarsi e riprendere in mano il filo delle nostre vite.
Ci avviamo verso la mia macchina, con quella le darò un passaggio per raggiungere la sua.
Mentre aspettiamo l’ascensore del parcheggio multi piano sappiamo già entrambi che cosa succederà. Le porte si chiudono dietro di noi, la blocco contro una delle pareti della cabina, le nostre labbra si cercano, la mia mano si fa strada sotto la gonna corta senza difficoltà, le calze che la imprigionano là, sono calde e bagnate. La sua mano mi cerca attraverso la stoffa dei pantaloni.
I pochi passi che ci dividono dalla mia macchina li facciamo di corsa, entriamo.
Lei mi viene vicino ci baciamo ancora e ancora, io le accarezzo i piccoli seni sento i capezzoli indurirsi attraverso la sottile camicetta di seta nera, Lei ansimando apre le gambe e guidando la mia mano mi chiede senza parlare di accarezzarle il sesso.
L’accarezzo tra le gambe, le stramaledette calze mi sbarrano la strada verso la sua fica.
Mi fermo e la guardo solo per un attimo, dai suoi occhi diventati ancora più grandi, intuisco che Lei vuole di più, ora le mie dita strappano quella barriera con movimenti quasi brutali e infine la trovano, calda aperta e incredibilmente liquida.
Dalla posizione in cui sono non posso vederla, le mie dita lo fanno per me sentendo la generosità turgida del suo clitoride e delle sue labbra intime, la masturbo, poi la penetro senza delicatezza la sento irrigidirsi e godere.
Lei prende la mia mano completamente ricoperta del suo umore, l’annusa la lecca e poi me la offre, nel riportarla a sé giù tra le gambe, sento che la sposta leggermente in corrispondenza dell’altra sua apertura che trovo ad aspettarmi umida ed elastica.
Le mie dita già bagnate indugiano solo per un brevissimo istante alla porta di ingresso per poi farsi strada velocemente anche lungo quello stretto sentiero.
Le nostre bocche si scopano senza più nessuna inibizione, intanto le mie dita senza alcuna incertezza e senza vergogna, violano entrambe le sue aperture, sento il suo orgasmo scuotere tutto il suo corpo e risalire a me lungo, violento e pulsante attraverso le mie dita, la mano, il braccio.
Rimaniamo per qualche minuto a guardarci, stupiti per quello che è appena successo, ci scambiamo piccoli baci e carezze. Lei si sposta ora sul suo sedile, si inginocchia e continuando a guardarmi apre i miei pantaloni liberando il mio cazzo dolorante, da quella prigionia forzata. Con una mano mi stringe forte, con l’altra mi sbottona la camicia iniziando a leccarmi i capezzoli per poi scendere lentamente lì verso il mio inguine,
Mi accarezza il petto con le mani tenendomi fermo sul sedile mentre in modo deciso e prepotente ingoia il mio cazzo fino in fondo alla gola. Non usa mai le mani se non di tanto in tanto per prenderlo e passarselo sul viso e sulla lingua continuando a guardarmi.
Non resisto molto, le dico che sta arrivando il momento in modo che possa decidere cosa fare, Lei non si ferma, ha deciso. Le riempio completamente la bocca del mio sperma, mentre Lei continua a tenerlo dentro la sua bocca.
Quando ho la forza di risollevarmi, e riaprire gli occhi...,
Lei si è ricomposta e mi guarda con quei suoi occhi grigi bellissimi e forse un po' tristi.
Poi mentre ripulisce le ultime gocce di sborra dal mio cazzo con dei piccoli baci, mi dice con dolcezza: “Ora dobbiamo proprio andare…”.
Annuisco con una battuta spiritosa, ma in quel momento mi sono sentito un po' morire. Avrei voluto stringerla e non lasciarla più andare via.
Avrei voluto dirle...:
“Sei speciale,
vorrei portarti al mare…”
Nemesi
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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